Presentato un emendamento al decreto Sostegni-bis con la proposta di pacchetto di misure per il rilancio della birra artigianale italiana
Di ieri il comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’Onorevole Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura, che ha presentato un emendamento al decreto Sostegni-bis con la proposta di pacchetto di misure per il rilancio della birra artigianale italiana.
“Dopo aver previsto l’esonero contributivo per 10 mesi dall’inizio della pandemia e aver inserito il settore brassicolo tra le filiere minori che beneficeranno del Fondo previsto dalla Legge di Bilancio chiederemo ora l’esenzione dal pagamento delle accise sino a fine anno per i birrifici con una produzione annua massima di 50mila ettolitri nonché l’aumento del regime forfettario da 240 a 480 ettolitri annui, sgravando di oneri burocratici e costi la gran parte dei microbirrifici” si legge nel testo diffuso dall’Onorevole Gagnarli. “Istituiamo un fondo perduto per i birrifici artigianali in misura pari a 0,23 euro al litro di birra registrati nel 2020. Infine, con alcune puntuali modifiche al DPR 30 dicembre 1970, n. 1498 aggiorniamo le norme alle innovazioni avvenute nel mondo della birra sul versante produttivo. L’auspicio è che anche le altre forze politiche diano il proprio appoggio a questo emendamento a sostegno della birra artigianale italiana”.
Unionbirrai, in qualità di associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, è estremamente soddisfatta dell’emendamento, con la vivida speranza che sia sostenuto dalle diverse forze politiche nell’iter parlamentare in procinto di iniziare nei prossimi giorni.
L’emendamento, infatti, giunge dopo un intenso dialogo che ha visto coinvolta la nostra associazione e le istituzioni, e che ha portato alla condivisione delle necessità del comparto brassicolo italiano.
“Riteniamo che sia giusta la scelta di rimandare a fine anno la revisione delle aliquote e concentrarsi nell’immediato sulle operazioni di sostegno ai birrifici, come la sospensione delle accise fino a 50 mila ettolitri al 31 Dicembre 2021 e l’istituzione di un fondo ristoro, basato sul criterio di calcolo che riconosce la svalutazione e il deperimento dei prodotti nel periodo pandemico” dichiara il direttore Vittorio Ferraris.
“Siamo soddisfatti del lavoro che stiamo svolgendo fino ad oggi con le forze politiche per razionalizzare le richieste, condividerle, arrivare ad un punto comune. Non vogliamo ostacolare nessuna forma di ristoro o agevolazione sopra i 10mila ettolitri, è sempre stata nostra cura portare alle istituzioni le problematiche del comparto intero. Infatti le richieste degli anni passati per la riduzione dell’accisa prevedevano scaglioni proporzionali a crescere in quanto riteniamo che la progressività delle imposte secondo il reddito sia un principio costituzionale, nonché un adeguamento a quanto avviene negli altri paesi UE, dove si applica la proporzionalità.
Questo emendamento arriva alla fine di un lungo percorso che ci ha visti impegnati per portare al tavolo di discussione le problematiche dei birrifici artigianali, far comprendere la segmentazione del mercato e le esigenze reali dei produttori.”
Ora attendiamo l’iter parlamentare e auspichiamo che tutte le forze politiche possano essere compatte per aiutare concretamente il comparto che, a causa della pandemia, ha visto un crollo di fatturato importante e messo a rischio tante piccole realtà imprenditoriali.